Giudice di Pace di Bologna, sentenza 23 dicembre 2011 n. 10.538, est. Avv. Rosaria Giurato. L’intervento volontario della compagnia del danneggiato, nel caso in cui quest’ultimo dichiari di non volere attivare la procedura di “indennizzo diretto”, deve ritenersi inammissibile per carenza di interesse a contraddire. In effetti l’intervento volontario, oltre a voler imporre l’obbligatorietà della procedura (in contrasto con la normativa vigente), è realizzato in conflitto di interessi con il proprio assicurato, il quale nega il consenso a che la propria assicurazione gestisca anche gli interessi della controparte. Le spese di assistenza professionale stragiudiziale resa dal difensore vanno liquidate tenendo conto della teabella D della Tariffa Professionale. Scarica la sentenza: Giurato 02.pdf

Giudice di Pace di Budrio, sentenza 19 luglio 2010 n. 17, est. avv. Parenti. Pur nell’ambito della bipartizione dottrinale delle categorie di danno (patrimoniale e non patrimoniale) la categoria descrittiva corrispondente al pregiudizio avvertito quale sofferenza soggettiva cagionata da reato è dotata di logica autonomia rispetto all’altra voce di danno non patrimoniale, ovvero il danno biologico; e questo in relazione alla diversità del bene protetto (integrità morale della persona piuttosto che integrità psico fisica suscettibile di accertamento medico legale). Tale danno, in presenza di invalidità permanente inferiore al 10%, va liquidato sulla scia delle linee guida fornite dal Tribunale di Bologna, nella misura che va dal 25 al 50% del danno biologico.

L’accertamento della non adeguatezza dell’offerta, pur tempestivamente messa a disposizione dell’assicuratore, è prova della carente assistenza legale offerta da quest’ultimo all’assicurato in regime di indennizzo diretto, e quindi rappresenta presupposto sufficiente alla risarcibilità delle spese di assistenza legale stragiudiziali.

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Si è tenuto a Treviso il convegno organizzato da Media Campus: “il nuovo danno esistenziale ed il danno bagatellare nel sistema del danno non patrimoniale e tabelle di liquidazione. Effetti della facoltatività del risarcimento diretto. Ripetibilità delle spese di patrocinio stragiudiziale”: Locandina.pdf Sul tema della risarcibilità degli onorari stragiudiziali è stata citata giurisprudenza e dottrina, come da riepilogo che si allega: Treviso 26 febbraio 2010.doc Allego anche il mio intervento, a commento: Intervento Convegno Treviso.doc

Giudice di Pace di Bologna, sentenza 6 agosto 2009, n. 8010 est. Cecchieri. Le spese per l’assistenza legale stragiudiziale sono voce di danno risarcibile. Tale principio vale anche per la cosiddetta procedura di indennizzo diretto, qualora l’assicuratore non abbia rispettato i temini imposti dalla legge. La quantificazione del danno, qualora il servizio sia stato prestato da un legale, viene effettuata sulla base delle tariffe professionali correnti. Scarica la sentenza: Cecchieri.pdf

Giudice di Pace di Bologna, sent. n. 10.956/08 dell’11 dicembre 2008, est. Dott. Magagnoli

In r.c. auto è dovuto al danneggiato il risarcimento delle spese legali per l’assistenza stragiudiziale ricevuta, con contestuale obbligo dell’assicuratore di indicare l’entità delle somme corrisposte come previsto dall’art. 148, undicesimo comma C.d.A..

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Giudice di Pace di Bologna, Sentenza n. 21.392/09 del 17 febbraio 2009 est. Avv. Tanzi

la normativa di “indennizzo diretto” di cui all’art. 9 DPR 254/06 esclude la risarcibilità delle spese di assistenza legale stragiudiziale sostenute dal danneggiato solamente qualora l’assicuratore dimostri di aver provveduto ad un risarcimento tempestivo e di aver fornito “ogni assistenza informativa e tecnica utile per consentire la migliore prestazione del servizio e la piena realizzazione del diritto al risarcimento del danno”. In mancanza di tale prova, le spese sostenute dal danneggiato per l’assistenza legale prestata dal professionista devono essere ritenute risarcibili.

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